Il 5 aprile 2025 a Roma c’è stata una nuova grande manifestazione per la pace e a sostegno dei palestinesi che muoiono sotto le bombe israeliane, meno solidale, mi pare, con quelli che muoiono sotto le bombe russe (ma non è questo che voglio sottolineare, Gaza è una devastante carneficina di massa) quello che vorrei invece capire è come in quella piazza si sia rovesciato il senso comune e la realtà per sostenere da una parte delle nobili parole d’ordine e dall’altra una visione delle cose e delle parti inaccettabile.
Avevo scritto un post su Facebook in cui scrivevo che avrei voluto che Schlein chiedesse a Conte come l’Ucraina avrebbe potuto difendersi da Putin senza le armi dell’Europa visto l’attuale atteggiamento americano. Una signora, una ragazza, una boomer, un troll (non so) commentando mi ha apostrofato così:
Fosse per voi li fareste sterminare tutti gli ucraini. la parola negoziato vi provoca l’ulcera. Mandate i vostri figli a combattere o andate voi, siate coerenti”
In pratica queste due righe condensano un buon numero di disinformazioni di cui il più ispirato diffonditore e il direttore del Fatto, Marco Travaglio che è il demiurgo dell’evento di ieri ed è, senza dubbio, il principe della disinformazione. La signora scrive che chi aiuta l’aggredito è colpevole perchè, siccome l’altro è più forte, è inutile combattere e se si combatte poi si muore. Morti che non ci sarebbero stati se gli Ucraini non fossero stati sostenuti dalle potenze occidentali e si fossero rapidamente arresi ai diktat dell’aggressore. Morti attribuibili quindi al bellicismo europeo.
Non so quanta parte delle piazza del 5 aprile possa condividere queste panzane che rovesciano il più elementare rispetto della realtà, sono colpevoli quelli che cercano di aiutare anche militarmente l’Ucraina non i missili russi che anche l’altro ieri hanno fatto fatto strage di persone innocenti, tra cui diversi bambini, non è colpa di quel missile, di Putin, ma di noi che cercando di aiutare l’Ucraina a difendersi prolunghiamo le guerra che si potrebbe concludere anche con la resa incondizionata degli ucraini pur che non ci siano più morti, questo il non detto dietro gli slogan per la pace. La resa, la sconfitta dei più deboli, la conferma che non esiste giustizia, che la legge è ancora quella del più forte.
Non importa ciò che vogliono gli ucraini, non importa se Putin non ha mai mostrato nei fatti alcuna volontà di negoziare, importa solo che noi vogliamo la pace a tutti i costi ma a carico degli Ucraini, esattamente come la pensa Trump, nello sprezzo della moralità, della giustizia e della autodeterminazione dei popoli.
Non è una piazza di “luridi putiniani”, come qualcuno ha ingenerosamente scritto ieri, ma di trumpiani a loro insaputa.
Commenti recenti