“Oggi è un altro 4 luglio.
Ritorno sempre lì.
Un misto di emozioni non solo dolorose, separazione, vuoto, ancora dove ho sbagliato, già la nostalgia struggente del corpo, dall’altra parte una sorta di orgoglio, come fa a non capire, tra i molti difetti, oppure qualità?, essere disadattati in questa società è male o bene, è comunque una questione… e ho questa sorta di candore che custodisco e che non mi fa mai guardare alla vita con cinismo, che mi fa sempre sperare e che mi fa soffrire perché è facile essere disillusi, eppure non so mentire a me stesso, non riesco ad ignorare la verità semplice dei sentimenti, o ci tieni oppure no. Credo di essere un opportunità per lei per uscire da un mondo finto, fatto di apparenze e squallore, in cui parole, ormai svuotate di senso, sostituiscono l’autenticità dei sentimenti di cui pare essersi persa persino la memoria. Che è amare?
Io sono un egoista, lo ammetto, e un pusillanime, uno che fa fatica, non riesce a dire no. Amo l’ineffabile leggerezza con cui Bartebly (lo scrivano di Melville) proferiva il suo irremovibile “preferisco di no”, in questa passiva, non violenta, eppure indomabile resistenza io credo. C’è l’umano che non cede all’alienazione della vita e della società che abbiamo costruito in questo, c’è la speranza che non tutto sia perduto finchè una coscienza si salva. Per questo per quanto inutile e inetta sia la mia esistenza credo che una luce si salvi anche al di là della mia stessa volontà, per questo credo di essere una opportunità, per lei, ormai perduta.”
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