Non è una foto nuova, è stata la Foto dell’anno del World Press Photo 2024, autore il fotografo della Reuters Mohammed Salem.
Ma la tragedia che rappresenta non è finita, la strage continua. La tragedia però qui sembra contenuta, in qualche modo limitata, nelle sagome della donna e del nipote morto, non è una immagine violenta, non c’è sangue, il dolore è come chiuso nei corpi, quello piegato della donna che avvolge il corpo del nipote nell’ultima amorevole carezza.
E’ però una immagine potente che ci interroga e continuerà a farlo, adesso in questa tragedia e per sempre, fino a quando ci sarà la guerra, fino a quando gli innocenti, ma pure i soldati, e anche in carnefici, continueranno a morire per l’odio che riempie i cuori.
Perchè?
Non ci sono risposte, non ci sono giustificazioni, è come se una meccanica universale, che mi verrebbe da definire diabolica se dietro ci fosse una intelligenza, si ripetesse schiacciando gli esseri umani. Fino a quando un essere umano la riconosce e cambia la storia. Forse.
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