Ci siamo, finalmente l’amministrazione comunale ha presentato al pubblico i nuovi forum deliberativi di quartiere, i nuovi strumenti di partecipazione civica a cui tutti i cittadini potranno iscriversi per contribuire al miglioramento della propria comunità e della città in generale.
L’amministrazione, nelle vesti del sindaco Jamil Sadegholwaad e soprattutto della vice sindaca Chiara Bellini, che ha fortemente voluto questo progetto, non concede troppo alla retorica della ‘democrazia diretta’, più pragmaticamente si punta a realizzare strumenti partecipativi che rafforzino e migliorino le dinamiche della tradizionale democrazia rappresentativa soprattutto dopo che, con l’eliminazione dei quartieri elettivi, oggettivamente era venuta a mancare una voce importante dai territori.
Io apprezzo questo realismo, apprezzo la necessità di avvicinarsi a questi temi con la volontà di imparare come si fa a costruire dei processi partecipativi dal basso, dalla strada, come ha detto l’ottimo Agostino Pasquini, dirigente del Settore Demografico, che, per i problemi che deve affrontare tutti i giorni non è propenso a lasciarsi andare a voli pindarici ma che ha studiato altre esperienze e ha visto i facilitatori di strada lavorare e vuole cercare di riproporre quella esperienza attraverso gli strumenti quali il regolamento, i disciplinari e appunto i facilitatori che saranno reclutati nei prossimi mesi.
Non è un percorso semplice e non è detto che funzioni, è una scommessa che l’amministrazione comunale fa nell’interesse dei cittadini e nel suo stesso interesse: aderendo meglio alla volontà popolare, cercando di comprendere più a fondo le ragioni dei territori, si favorisce, credo, anche il consenso verso gli amministratori stessi.
Durante la presentazione abbiamo ascoltato le esperienze di tre rilevanti ‘stakeholder’ della società civile che con sfumature diverse hanno sottolineato l’importanza di questa visione pragmatica della partecipazione, penso che dalle piccole cose si crei, comunque, il presupposto anche per i grandi cambiamenti: un grande cambiamento è quello degli individui che fuori dai propri ‘schermi’, che sono diventati le nostre gabbie più o meno dorate, si ritrovano ‘fisicamente’ per decidere insieme nell’ interesse di tutti, questa è la scommessa e questa è la grande difficoltà. ritrovare un senso comune e la capacità di uscire dai propri egocentrismi.
In questo senso, alcune persone ‘importanti’ che sono intervenute dalla platea hanno anteposto le loro esperienze individuali, per quanto, mi ripeto, importanti, alla necessità di ritrovare un interesse pubblico, in questo senso sono state per me, più significativi gli interventi degli ancora troppo pochi giovani presenti che hanno apprezzato proprio la possibilità di incontrarsi e dare soluzioni pratiche ai problemi delle loro comunità: Marco e il ‘ragazzo con il codino’, come è stato chiamato, appartengono a generazioni che non hanno conosciuto le ideologie delle persone ‘importanti’, forse hanno perso qualcosa, ma è come se siano persone più libere, più capaci di decidere guardando la realtà e non (solo) i propri sogni (che qualche volta in passato si sono trasformati in incubi).
CI si può iscrivere al forum deliberativo di quartiere dove si abita o dove si hanno i propri interessi da questo modulo online.
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