Dovremmo vederlo tutti ogni volte che sconfortati dalla tragedia quotidiana che sconvolge il mondo scuotiamo la testa e ci diciamo  “Non cambieremo mai”.

Cambiamo ma non in una scala temporale che ci consente di accorgersene, cambiamo perchè l’umanità ha memoria ma anche dimentica.. Cambiamo perchè, fondamentalmente, amiamo. Tutti, anche quelli che ci sembrano più odiosi e irraggiungibili dai sentimenti, ostili, aggressivi, intimamente disperati, feriti, così tanto da avere costruito delle corazze che non  permettono di sentire più nulla. Robot umani che si muovono in un mondo di sopraffaziione materiale e spirituale che sembra riprodursi sempre uguale. sempre peggio. Ma ci ostiniamo a dire, contro tutte le evidenze: non è così!

Queste immagini sostengono questa irrazionale speranza.

PS Incrocio, in queste immagini, quasi all’inizio, inaspettatamente i volti di Bassam Aramin e Rami Elhanan, un padre palestinese e un padre israeliano, accomunati dalla perdita violenta delle loro figlie Abir e Smadar. I due vengono in contatto, è la disperazione che li guida, insieme diventano un piccolo faro che guida l’umanità in questo oceano di disgrazia.  Avevo letto la loro storia in un piccolo libro fondamentale: Apeirogon di Colum McCann che dà più risposte su quella irresolvibile tragedia di un saggio di geopolitica.

“HUMAN si compone di una raccolta di storie e immagini del nostro mondo, che offrono la possibilità di immergersi nel cuore di quello che significa essere umani. Attraverso queste storie, piene di amore e felicità, ma anche di odio e violenza, HUMAN ci pone faccia a faccia con l’Altro, spingendoci a riflettere sulle nostre vite. Storie quotidiane, testimonianze delle vite più incredibili, questi toccanti incontri hanno in comune una rara sincerità e pongono in evidenza chi siamo – il nostro lato più oscuro, ma anche ciò che è più nobile.”