La Pedrosa è una salita che dalla statale della Val Conca arriva percorrendo tre chilometri tortuosi sino a Montefiore.

Dopo avere superato il ponte sulla Conca la strada sale sino ad un bivio che a destra conduce a Gemmano mentre a sinistra ci si avvia verso Montefiore. A questo punto la strada scende sino ad arrivare a un torrente di cui non conosco il nome superato il quale ricomincia a salire con pendenze diverse dal 12% in sù.

La Pedrosa è in pratica almeno 2 o 3 curve quasi a gomito con pendenze del 18% e pezzi di salite medio lunghe tra una curva e l’altra. Non bisogna avere fretta, bisogna prenderla con calma, specialmente se non si è allenati come me, bisogna guardare la strada davanti alla ruota e concentrarsi sulla pedalata, una dietro l’altra senza pensare ad altro. Un paio di volte sollevarsi sui pedali se no non si va su. In questo modo questa mattina, incredibilmente, lentamente, sono salito al magnifico maniero di Montefiore dall’erta via Pedrosa.

E’ stata una sfida di nervi, di volontà più che di muscoli, di concentrazione più che di forza. Ed è stata una bella lezione di vita. Non mi importava quanto tempo ci avrei messo, volevo arrivare senza mettere i piedi a terra (come ancora non mi era successo), volevo provare a me stesso che se fisso un obbiettivo possibile e penso ad una strategia realistica e chiedo a me stesso che tutto sia unito per raggiungere il risultato, senza altri pensieri che il respiro e la strada inerpicante, ce la faccio.

Ed è una metafora della vita naturalmente: per aspera ad astra, qualsiasi conquista esteriore o interiore richiede impegno, sacrificio, volontà, preparazione e intelligenza e anche qualcos’altro, che forse è l’ingrendiente più importante, il cuore, in fondo quando fai queste cose non le fai solo per te le dedichi (anche senza dirtelo, quasi senza pensarlo ) a chi ami (anche se loro non lo capiscono probabilmente) perché ritrovando te stesso rinforzi  i legami con chi ti sta vicino.

 

La Pedrosa

Altimetria della Pedrosa (Grazie a Francesco Balestri)