Questo è un appello, questo è un accorato invito a chi ci governa in ambito locale, al nostro giovane Sindaco e agli altrettanto giovani assessori affinché trovino i modi e i metodi per comunicare più intensamente e liberamente con la società che li circonda. C’è il rischio che le grandi aspettative di cambiamento e di riforma riposte in loro dalla maggioranza dei cittadini, : la prima forza del cambiamento è l’entusiasmo e la fiducia.
Bisogna avere fiducia che fuori dal fortino comunale non ci siano solo gli indiani che voglio trafiggerci ma anche
La politica, intesa in senso deteriore come mera lotta per il potere ha sempre attirato persone senza scrupoli, avide, topi la cui voracità ha messo a rischio la stabilità economica del Paese comportando costi altissimi per tutti e privilegi per pochi ‘amici’, ma forse prima i partiti con le loro grandi cosmogonie ideologiche e spirituali riuscivano a relegare ai margini questa melma, oggi questi non hanno più neanche vergogna di sé stessi, anzi il berlusconismo li ha, con termine abusato, totalmente sdoganati, per fortuna la magistratura ancora no, ma Silvio ci stava arrivando…. Una classe politica, infine, largamente ignorante, in senso letterale dei processi di enorme cambiamento nella società apportati dalle tecnologie digitali dell’informazione.
In questa situazione, con una crisi economica e sociale che sta creando una grande sofferenza nelle fasce più deboli della popolazione uno dei residui politici per bene, voglio sperare che esistemmo ancora, dovrebbe cercare in ogni modo di stare in contatto con la gente, capire quali sono i problemi, le idee che ci sono, gli umori che serpeggiano, dovrebbe elaborare le proprie strategie e definire le soluzioni in contatto costante, in conversazione perpetua (come si dice in ambito ‘social’) non solo con il proprio elettorato ma in generale con la Società in cui vive. Dovrebbe con una certa dose di umiltà, mettersi a disposizione, partecipare e consentire la partecipazione in tutti i modi possibili, quelli tradizionali (sempre più appannaggio delle lobby e delle consorterie) e quelli nuovi, i social network, i social media in cui già oggi (e sempre più in futuro) le persone discutono, si formano le opinioni, si creano azioni, si fa, insomma, politica.
A Rimini sono già migliaia le persone che discutono sui gruppi che parlano dei problemi della città a partire dalla pagina Facebook del Comune (https://www.facebook.com/comunedirimini) che conta 1850 iscritti e che si occupa soprattutto di gestire i reclami e le segnalazioni in ordine a problemi quotidiani della città. Anche questi sono problemi politici in realtà e si potrebbero trarre tante indicazioni da ciò che la gente chiede, se ci fossero orecchie per ascoltare
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